“Nati sulla terra” è un libro che sconvolge le nostre certezze.
Una storia appassionante, decisamente coinvolgente, che fa venire voglia di rimanere attaccati alle pagine per “ancora un capitolo”, che alla fine si trasforma in “ancora un paio di capitoli”.
Daniel Warviz è un professore, un ricercatore. I suoi quarant’anni lo hanno reso un uomo fiero, elegante, determinato e molto tenace. Daniel è un uomo consapevole di sé e delle sue potenzialità. Una scoperta archeologica inaspettata getta scompiglio nella quotidianità del protagonista: un diario, venuto alla luce dalle brune sabbie dell’Egitto. Un reperto di valore inestimabile che potrebbe sconvolgere il corso della storia dell’intera umanità. Profonde verità si nascondono tra le pagine, segreti mai confessati e parole destinate a rimanere in silenzio. L’umanità, la sua origine, tutto viene messo in discussione. E se tutto quello che ci hanno sempre raccontato, le nostre verità assolute, i nostri incontestabili libri di storia, raccontassero una grande, enorme bugia? Se qualcuno nascondesse agli occhi delle persone la verità sull’origine di tutto?
Tutto questo è raccontato in questo favoloso romanzo. L’ho letto in spiaggia, sotto l’ombrellone e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Non è assolutamente da tutti esprimere con così tanta maestria concetti così complessi e delicati come questi. La lettura risulta piacevole e scorrevole, il protagonista e i personaggi secondari sono ben costruiti. Vi sono vari colpi di scena che rendono la lettura scoppiettante e divertente!
Super consigliato a chiunque abbia voglia di buttarsi a capofitto in un viaggio pieno di punti interrogativi e divertenti fantasie!
4⭐️/5⭐️
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