"Gli spettri del passato" è un libro che mi ha stupito e coinvolto molto.
Il castello della famiglia Verdericco subisce un attacco, Federico, il barone di Terrabona, si reca in loro aiuto al castello, ma arriva troppo tardi. L'unica superstite è Beatrice, una bambina, che viene mandata in un convento benedettino per volere di Federico stesso. E' qui che la storia si fa davvero interessante. Dopo ben undici anni, Beatrice raggiunge la maggiore età. E' muta, rimasta traumatizzata dalla catastrofe a cui ha dovuto assistere. comunica con il mondo tramite una tavoletta di cera, che tiene al collo. Federico decide di organizzare la sua unione con il conte di Vallepiana, Guglielmo, padre vedovo di una bambina piccola. Beatrice riesce a stringere un rapporto davvero sincero con la piccola Alina, grazie agli insegnamenti erboristici imparati in convento, diventa medico del castello. Non dirò nulla di più, credo che il finale sia la parte più bella di tutto il romanzo.
Ben scritto, scorrevole, è facile empatizzare con i personaggi. I protagonisti sono costruiti in modo intelligente e completo. Un buon lavoro, consigliato!
4⭐️/5⭐️
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