Ho letto "La Signora delle Camelie" per la prima volta quando ero piccola, lo avevo giudicato senza alcuna esitazione, ritenendolo un libro mediocre o assolutamente non degno della fama che aveva. Per me era un libro qualunque, senza nessun significato particolare, che raccontava la storia di una mantenuta e del suo amante, insomma, niente di speciale.
Mi è capitato di rileggere questo libro pochi giorni fa, ora che sono adulta ho capito non solo il perchè della fama di questo libro, ma anche tante cose sull'amore che forse sapevo ma che non riuscivo ad ammettere a me stessa. Se pur ovviamente da considerarsi in relazione al contesto storico in cui è ambientato il romanzo, la visione dell'amore vero è molto attuale, quasi sempreverde, a mio parere.
Viene mostrato un amore genuino, un amore che non solo va oltre le convenzioni sociali e gli stereotipi, un amore che è solo di Marguerite e Armand e di nessun altro. Un amore struggente, in certi momenti malato, che porta i due a non riuscire più a respirare senza l'altro.
Ma la cosa che mi ha più colpita è stato decisamente il fatto che il loro amore fosse tanto forte che entrambi, se pur consapevoli di non poter vivere felici l'uno senza l'altra, avrebbero rinunciato all'amore stesso per amore. Questo mi ha particolarmente segnata: rinunciare all'amore per amore. E forse dopo tutto l'amore è questo, essere pronti a mettersi in discussione, a volte anche a soffrire per l'altro, e in casi estremi come questo a rinunciare, a fare un passo indietro, per la felicità di entrambi.
E' quasi contraddittorio, lo so, ma un amore così penso lo vorremmo tutti. un amore che va oltre l'amore stesso, un amore che può far male, distruggere, ferire, guarire e consolare. un amore che non lascia spazio a pensieri o fraintendimenti, un amore così com'è, senza fronzoli ne imbellettamenti.
ad essere onesta ho capito anche tante cose della mia vita, se pur il romanzo sia completamente diverso dalla mia realtà, quindi non posso che consigliarvelo e augurarvi una piacevole riflessione.
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